Nell’immaginario comune la
parola ballo fa pensare subito ad abitini rosa, musica classica e scarpette di
tela, uno stereotipo che porta molta gente a considerarlo come uno spettacolo
esclusivamente teatrale, rivolto solamente da gente colta e praticato perlopiù
da donne. E’ ormai necessario sfatare questo mito, poiché possa servire da
divertimento, sfogo e mezzo di espressione per sempre più persone. Ma cos’è esattamente il
ballo? E perché insisto a considerarlo al livello di altri sport come il calcio
o il basket? Le prime forme di ballo risalgono a qualche migliaio di anni fa ed
erano per lo più mirate ad ottenere la protezione di divinità. Con il tempo gli
scopi e gli stili di ballo sono andati evolvendosi. Ad oggi esistono nel mondo
innumerevoli tipi di ballo diversi, ciascuno mirato ad esprimere un determinato
stato d’animo come la grande gioia evocata dai balli latino-americani, o la
sensualità del tango. Ogni tipo di ballo porta con se gran parte della cultura, degli stili di vita,
delle classi sociali dei paesi da cui ha avuto origine, come l’hip hop , nato
nel Bronx, al cui interno è racchiusa gran parte della cultura afro-americana e
latino-americana, o il locale ballo liscio derivato dai balli popolari degli
scorsi tre secoli. Esistono poi balli particolarmente intensi in grado di
sfogare in breve tempo lo stress e le tensioni accumulate durante la giornata o
di garantire un livello di tonicità pari a quelli di altri sport notoriamente
più impegnativi. Un ballo di questo tipo è il rock’n roll basato su saltelli
ripetuti scanditi da ampie scalciate in avanti e rapidi movimenti di braccia.
In definitiva a mio parere il ballo dovrebbe essere spostato dal repertorio degli sport superati ed essere preso più in considerazione.
Bonacini Alex
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