Nonostante i grandi progressi
tecnologici avvenuti recentemente e l’applicazione delle tecnologie all’interno
delle strutture scolastiche in quasi tutti i paesi avanzati (in Inghilterra tutte le classi hanno la connessione
a internet a banda larga), nella scuola italiana solo il 7% delle classi sono
coperte da un qualche tipo di connessione.
Inoltre dopo sondaggi Ipsos si è
riscontrata una scarsa conoscenza delle tecnologie da parte dei professori che
però vorrebbero la possibilità di usufruire di più sofisticate apparecchiature
che renderebbero più stimolanti le lezioni e rendere più consapevoli gli
studenti dei macchinari che di certo dovranno saper utilizzare spesso nel loro
futuro.
Anche gli studenti sarebbero
soddisfatti di poter utilizzare le nuove
tecnologie anche a scuola, ma alcune di queste trovano in Italia un mercato
fragile, come per i libri elettronici che vengono ritenuti di minor qualità e
funzionalità rispetto a quelli tradizionali.
Bisogna dire però che con la crisi
economica non ci si può aspettare finanziamenti e nuove apparecchiature nelle
scuole pubbliche, anche se tutto ciò è arrivato negli istituti esteri prima
della crisi, ma lo stato dovrebbe considerare di più la formazione dei giovani,
specie in un mondo in continuo movimento come quello di oggi.
Daniel Balaban
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